Rivista Fake News

Fake news

Fake news e batteri patogeni

di Andrea Marion

(racconto tratto da “In virus veritas”, romanzo di Andrea Marion, terzo capitolo della saga sul commissario Martoni, previsto in uscita nel 2022)
 
Amedeo Martoni mise la mano nella tasca del cappotto e rovistò un po’ prima di individuare le chiavi del portone del palazzo. 
La testa gli pesava, qualcosa non tornava nella vicenda del giovane vescovo trovato morto nel giardino della curia. Salì le scale ciondolando e trascinando un po’ i piedi, con in mano la chiave del suo appartamento.
Entrando in casa, venne investito dall’aroma di soffritto di cipolla, anzi percepì dovesse trattarsi di cipollotto di Tropea per la mitezza della sensazione.
«Hi dad, come stai?»
«Ciao Loriana, che ci fai tu qui?»
«Faccio visita al mio paparino! Ti ho preparato la cena e poi mi fermo a guardare la TV con te.»
«Mmmm, che bon odor…»
«Risottino di cipolla… promette bene, anche se dovremo pagare pegno al dado, per il brodo vegetale.»
Il compromesso si rivelò accettabile, dopo la prima porzione Amedeo chiese il bis.
«Dime tosa, hai trovato un relatore di tesi? Quando prevedi di diventare ufficialmente un’ecologa? Devo preparare i soldi per la festa…»
«Tutto a posto, papà, mi laureerò con Rosetti, il prof di Ecologia Applicata.  Ha la fissa delle fake news usate ad arte per condizionare l’opinione pubblica sulle questioni ambientali. Quelle pruriginose, sai, quelle che nascondono errori dei politici o che richiederebbero troppi soldi per rimediare… una mia amica ha cominciato una tesi sulla questione delle oasi ecologiche che si dice aumentino le molestie ai residenti del luogo, per via di zanzare e animali selvatici. Il prof afferma che sia una bufala. A me invece ha proposto una tesi sui cinghiali.»
«Sui cinghiali?»
«Sì, lui sostiene che il teorema di certi gruppi animalisti, quello per cui la reintroduzione di specie selvatiche aumenterebbe la biodiversità, sia una fake clamorosa.»
«Ah sì? Mi sembra strano… che ragionamento segue?»
«In realtà ha ragione, credo. La reintroduzione forzata senza equilibrio tra gli elementi della catena alimentare, prede e predatori, può determinare una riduzione della biodiversità. Persino vere e proprie catastrofi ecosistemiche, sostiene lui. Se introduci i cinghiali e non hai lupi e aquile che li attaccano in realtà crei un disastro. È già successo con le nutrie, nei fiumi e nelle aree umide, fin quando non abbiamo deciso di fare noi da predatori.»
«Interessante… sto pensando se ci sia un concetto equivalente applicabile agli uomini. Sai Loriana, quando si nominano prede e predatori penso alla società umana.»
«Deformazione professionale, papà!»
«Già. In fondo queste metafore tra la realtà biologica e la società degli uomini spesso sono fondate. Pensa che una volta, a Berkeley, conobbi una ecologa francese che ad un party mi tenne tutta una serata a spiegarmi come la vita degli uomini sia determinata sempre da questioni biologiche. Mi fece un sacco di esempi, che purtroppo non ricordo più. Ma mi è rimasta impressa una cosa. Mi spiegò che, nelle ultime generazioni, le donne vivono in media molto più a lungo degli uomini perché hanno un ruolo da svolgere nell’accudimento dei nipoti a supporto delle figlie che ora lavorano, diversamente da un tempo. Una questione biologica, diceva lei, mentre i maschi uscendo dal lavoro perdono spesso il loro ruolo e la natura li elimina.»
«Mi pare intrigante, questa analisi.»
«Sai, mi chiedo se anche le fake news possano essere interpretate in chiave di metafora biologica.» 
«Direi di sì, sono come un batterio facilmente riconoscibile dal sistema immunitario, viene subito eliminato!»
«Questa è la tua, di deformazione professionale!»
Amedeo si versò del vino, rimanendo pensieroso. I due andarono ad accomodarsi in salotto. Loriana accese il televisore, premendo il tasto che toglieva l’audio.
Amedeo riprese: “In fondo abbiamo inventato pure una giornata dedicata alle fake, come il Carnevale per le maschere. Il primo di aprile, i pesci d’aprile!»
«Sì, papà, ma quelle non sono propriamente fake news, si fanno riconoscere volontariamente e nessuno ci crede per più di un giorno!»
«Perché sono scherzi, nati per essere percepiti come tali! Vuoi un gelato?» Amedeo si alzò e riportò il bicchiere in cucina, tornando a sedersi dopo il diniego della figlia.
«Però, a pensarci bene, sai che hai ragione, Loriana. Le fake news sono in fondo come batteri o virus, capaci di generare malattie temporanee, come un’influenza. L’organismo è il sistema delle conoscenze acquisite, delle verità consolidate, e le fake news lo aggrediscono come cellule estranee mimetizzate. E noi le chiamiamo così, fake news, quando non sono troppo banali, quando non vengono immediatamente riconosciute come scherzi. Come l’invasione aliena della War of the Worlds, la Guerra dei Mondi»
«Cos’è?»
«Una famosa commedia radiofonica in cui Orson Welles annunciò l’invasione del mondo e gli spettatori americani ci credettero in massa. È considerata la fake per antonomasia!»
«A volte però le cellule estranee o alterate vincono sul sistema immunitario, e portano malattie gravi e anche alla morte, papà.»
«Vero, ma noi quelle non le chiamiamo già più fake news, diventano eventi di cronaca o perfino eventi storici. Mi viene in mente che l’affermazione di Hitler sul fatto che gli ebrei fossero esseri inferiori era un’ovvia fake news, ma quella cellula estranea non venne eliminata dagli anticorpi, divenne un cancro, a cui l’umanità ha posto rimedio solo mediante chirurgia molto invasiva.»
«Già, una guerra mondiale! A causa di un sistema immunitario debole.»
«Forse indebolito, piuttosto che debole di suo. E poi, sai, la guerra è scoppiata anche per altro, altrimenti quel cancro sarebbe stato ancora più esteso.»
«Bella questa metafora, papà. Adesso te la complico, però. Vediamo come te la cavi. Che mi dici delle cellule estranee benefiche? Tipo un vaccino? O, ancora più difficile, le alterazioni genetiche occasionali che via via portano all’evoluzione della specie?»
«Eh, dura qua… Cellule estranee o alterate, quindi notizie o affermazioni non vere, o almeno non dimostrabili, ma benefiche, che migliorino l’organismo… beh, per i vaccini, che cambiano radicalmente la risposta immunitaria verso patogeni specifici, mi vengono in mente alcuni passaggi della storia, tipo l’abolizione della schiavitù o il suffragio universale. Invece le alterazioni genetiche che portano alla lenta ma continua evoluzione della specie mi fanno pensare al pensiero umano, ai filosofi, oppure meno laicamente a profeti, alle religioni»
«Fake news che hanno la forza di trasformarsi in nuove verità, capaci di trasformare l’organismo in qualcosa di nuovo di cui diventano elementi costitutivi…»
«Proprio così. Se ci pensi, sentir dire duemila anni fa che Dio si era fatto uomo e che poi si era fatto uccidere dagli uomini dev’essere sembrata una Fake news pazzesca! Eppure…»
«E così, papà, nella metafora l’equivalente della medicina diventa la filosofia o la religione, quello dell’ecologia la sociologia, le farmacie diventano librerie… e i mass media a cosa equivalgono?»
«Qui c’è da scegliere. Portatori sani, untori, millantati guaritori, pranoterapeuti, guru di medicina alternativa. C’è proprio di tutto…»
«Ah ah, già, possiamo portare l’analogia molto avanti. Resterebbe solo un gioco da fare, papà. Associare nomi… tipo, che ne so, Pasteur con Descartes, Marie Curie con la Montessori, Fleming con Gandhi…»
«No, non ci provo nemmeno. Per queste cose al massimo possiamo chiedere a Roberto o a Paul! A proposito di Gandi, guarda, su Antenna Tre c’è l’intervista di Luigi Gandi a Rossana. Dai, alza il volume…»
 
…………….
 
Quella sera, salutata Loriana,  Amedeo si mise le cuffiette e ascoltò un po’ di blues, mentre rimuginava sui discorsi con la figlia e sulle fake news. Dopo un po’ si alzò, si versò del vino, andò a sedersi di fronte al computer e si mise a scrivere:
FAKE NEWS
Son vecchio, son quasi vecchio
da tanto cerco la verità
in spiaggia vado col secchio
ma tanto dentro il mare non ci sta
A volte mi sveglio sudato
perché ho sognato una verità
penso di essermi abituato 
a non credere alla realtà
Son donna, solo una donna
collana al collo ed anello al dito
ormai non porto più la gonna
non credo più nemmeno a mio marito
le bugie che mi ha raccontava
eran più dolci della verità 
a volte corro a perdifiato
poi salto e scavalco la normalità
 
Let’s blues, without fake news
Let’s fly above, let’s look for love
Fake news, ain’t no blues
Love isn’t fake, just what we make
Let’s blues, without fake news
 
Sono giovane, ragazzo di oggi
che guarda il mondo fatto da altri
leggo in aria messaggi di fumo
non dicon niente, sono incendi di boschi
Vorrei il mare blu e l’aria pulita
come quella della pubblicità
ho provato a viaggiare ma non l’ho trovata
l’aria è come la felicità
Sono Dio, ma non ditelo in giro
se mi scoprono mi diffamano
sui giornali e sui programmi tv
gli uomini insultano perché non amano
Ho fatto l’uomo, gli ho dato il mondo
gli ho concesso anche la libertà
lo guardo da lontano andare a fondo
non ha capito l’importanza della verità
 
Let’s blues, without fake news
Let’s fly above, let’s look for love
Fake news, ain’t no blues
Love isn’t fake, just what we make
Let’s blues, without fake news