
Confini
Che cos’è l’arte oggi?
di Paul Zilio
Un grido non di allarme ma che vuole stimolare riflessione; attualissima riflessione: che cos’è l’arte oggi ? Come possiamo definire l’arte contemporanea? E’ vera arte? Qual è il suo valore?
La questione viene lanciata dall’autore Ennio Bianco, di questo interessantissimo intervento relativo al mondo dell’arte contemporanea, cercandone i confini.
Possiamo determinare un perimetro per cui possiamo immediamente pensare che quell’opera è artistica o meno? L’arte deve essere bella o deve innescare “un qualcosa” come una provocazione? Magari coniugandole entrambe.
Tutto ciò diventa ancora più complicato nel momento in cui oggi si sta diffondendo sempre di più l’arte digitale di cui il nostro ci illustra davvero alcuni passaggi molto interessanti.
Nel mondo o nella dimensione digitale con gli algoritmi generativi, con la robotizzazione e con l’intelligenza artificiale si viene proiettati in un mondo virtuale dove a questo punto dobbiamo domandarci, dove è andato a finire il nostro corpo e forse la materia stessa nel momento in cui si dissolve nell’etere, possiamo ancora parlare di materia o di “cose” e che ne è dell’intuizione sensibile?
Si aprono nuove frontiere, nuovi spazi, ove navigare diventa sempre più facile e nello stesso tempo complicato: oltre l’infinito, per cui parlare , oggi, di arte come l’abbiamo finora intesa, diventa impossibile (?)..
Nel momento in cui la materia si trasforma in qualcosa di impalpabile si distrugge il mito inteso proprio nella sua fisicità e forza. Dobbiamo allora pensare che le categorie con le quali abbiamo condiviso finora i canoni dell’arte hanno perso il loro fondamento.
[E se in questa ormai costante iperconnessione potessimo trasferire immediatamente il nostro pensiero con la sua immaginazione nello spazio delle reti virtuali realizzandole e creandole attraverso delle forma sempre più vicine alle ondulazioni magnetiche ed elettriche per cui abbiamo la possibilità di creare materializzando sempre nuove forme, in continua trasformazione e mai decise ?]
Così le “cose” si dissolvono nell’etere.