Rivista Confini

Confini

Ai confini della realtà e il cinema senza confini

di Paul Zilio

Filmografia ragionata intorno al tema del confine.

Il cinema, che si traduce in un oggetto filmico, racchiude già in sè nelle sue inquadrature il concetto di limite: disegna o designa un perimetro, uno spazio che si rende visibile attraverso il falso movimento dei fotogrammi; ogni fotogramma è come una fotografia ove l’operatore determina uno spazio e lo regola con tutti gli strumenti ottici necessari. Quindi ogni film in sè ha a che fare con il confine. L’inquadratura delimita un confine. Il set stesso è uno spazio perimetrato, di solito. Potremmo affermare di conseguenza che pensare a una filmografia che possa essere plausibile intorno a un’idea di confine, frontiera o limite diventi davvero paradossale.
Che fare dunque? E’ possibile pensare a una filmografia esaustiva o selettiva? Esaustiva assolutamente no ma si potrebbe fare una selezione di titoli coniugabili ad alcune declinazioni, molto personali, riconducibli ad alcune idee, aspetti del reale racchiuse in alcune stanze. Ogni stanza è piena di porte e ogni porta è vicina ad altre stanze che permettono una contaminazione tra le idee delle stanze stesse. Sliding doors. Perciò chiedo perdono, ma spero che il tutto possa essere stimolante per alcune riflessioni. Che cosa intendo per stanza? Immaginiamo di collocare dei gruppi di film all’interno di queste in cui si definiscono delle intenzioni precise o comunque evocative. Ogni stanza vorrebbe focalizzare e restringere il campo tematico, anche se i titoli stessi citati in verità debordano e si contaminano con altre stanze. Sia chiaro che noi come selezionatori siamo influenzati prima di tutto dai nostri gusti, dalle nostre conoscenze e dalle nostre idiosincrasie. Possiamo affermare ovviamente che non abbiamo visto tutto, molto sì, poichè godiamo di una lunga e scaltrita esperienza.
Qui, di seguito, una campionatura.
 

LE STANZE

(a) The Border- la frontiera: il confine come linea di conflitto.
 

Sentieri selvaggi (1956) di John Ford.
La frontiera. Il Far West. Lo sconfinamento barbarico nella visione razzista del protagonista che medita di uccidere sua nipote, che rapita dagli indiani, ormai ha perso l’identità dell’uomo bianco. Il grande spazio della Monument Valley.

La legge è legge (1957) di Christian-Jaque
Divertente e paradossale filmetto con Totò e Fernadel ambientato in un paesino di frontiera italofrancese dove una casa si trova divisa dal confine in cui si trovano gli occupanti creando delle continue questioni burocratiche.
 
Stalker (1979) di Andrej Tarkovskij
Uno stalker (una guida) all’interno di una zona proibita. Labirinto di gallerie in disfacimento e invase dall’acqua. Piani sequenza vertiginosi e spiazzanti in una terra di nessuno che forse rappresenta una strana terra di promesse.
 

Il primo re (2019) di Matteo Rovere
Romolo e Remo. La nascita di una nuova tribù dal destino glorioso. Solco, aratro descrivono il confine come un segno, una traccia lasciata nel terreno. Sacro e inviolabile. Remo muore per aver osato oltrepassare il solco..

Snowpiercer (2013) di Boong Joon-ho
Durante una nuova era glaciale causata da un esperimento fallito un gruppo di sopravvissuti viaggia su di un treno speciale che non si ferma mai. Le differenze tra i passeggeri portano però presto alla rivolta. Il treno è suddiviso a seconda dei vagoni in classi sociali. Lotta di classe entro uno spazio di un treno in perenne movimento.
 

Belfast (2021) di Kenneth Branagh
Il conflitto nordirlandese. Agosto 1969, lealisti protestanti attaccano le cose e le proprietà dei cattolici che vivono nella stessa strada. Barricate si ergono all’interno del quartiere che dividono famiglie, amici e parenti per mere questioni religiose.

La zona d’interesse (2023) di Jonathan Glazer.
Uno spazio ben perimetrato, uno spazio giardino, isola, piccolo eden a ridosso delle mura ove al di là urla, spari, fumi e odori alludono a un altrove invisibile alla vista. Il nomos come misura. La frontiera tra il bene e il male. L’orrore del “bene” assoluto?
 

Shikun (2024) di Amos Gitai
Questo film offre una rappresentazione della società israeliana negli spazi claustrofobici dei lunghi e bianchi corridoi di un grande edificio fatiscente. Metafora della situazione in cui vivono i cittadini israeliani, metafora della paura e della tensione permanente tra gruppi sociali molto diversi tra di loro. Il corridoio della paura.

N. B.= Il tema della frontiera si dispiega pienamente nel genere “western”che è storia della colonizzazione dell’Ovest. La presenza di una frontiera mobile che continuamente si sposta, aprendo nuovi orizzonti economici. Per gli americani la frontiera non è limite ma una zona intermedia sempre in movimento da oriente a occidente.
Anche nei film bellici ovviamente il tema del confine e della frontiera è implicito. Quindi diventa in sostanza impossibile fare una scelta ragionata, altrimenti dovremmo fare un elenco davvero troppo impegnativo che non potrà mai essere del tutto esaustivo.
 

(b) Oltre l’infinito. Oltrepassamenti.

2001 Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick.
Un salto di due milioni di anni. Il computer HAL 9000. Alla volta di Giove. Che cosa si nasconde dietro l’enorme monolito nero? Un viaggio psichedelico e interminabile verso l’infinito. Un ritorno verso il futuro passato? Risucchiati da altre dimensioni spazio-temporali? Oltre l’infinito si rinasce. L’eterno ritorno?
 

Blade Runner (1982) di Ridley Scott.
I replicanti. Memoria sintetica.Un capolavoro della genetica proiettato in un futuro angosciante ove freddo, pioggia e umidità creano un contesto babelico inquietante. Una corsa per la vita. Voglio più vita. Nel nome del Padre. Liberamente tratto dal romanzo “Il cacciatore di androidi” di Philip K. Dick.

Gattaca-La porta dell’universo (1997) di Andrew Niccol.
Concepimenti in laboratorio: selezione di una nuova elite. Modificazioni genetiche. Il titolo del film deriva dalle iniziali delle quattro sostanze che, combinandosi in modo diverso, compongono il DNA di ogni persona: guanina, adenina, timina e citosina. Musiche di Michael Nyman.
 

Encounters at the land of the world (2007) di Werner Herzog
Film: documentario. Antartide, presso l’isola di Ross. Riprese subacquee sotto i ghiacci antartici. L’ignoto spazio profondo: superare i limiti umani per scoprire nuovi esseri viventi. Una sfida polare.

Into the wild (2007) di Sean Penn
La vera storia di Christopher McCandless. Dopo aver conseguiro la laurea nel 1992 decide di abbandonare ogni cosa per andare a vivere tra i ghiacci dell’Alaska. L’oltrepassamento della civiltà, superare ogni frontiera rende l’individuo al contatto diretto con la natura fortemente vulnerabile. Quando si superano certi limiti si rischia la morte. Testamento finale: “la felicità è davvero autentica se condivisa”.

Limitless (2011) di Neil Burger
Morra giovane aspirante scrittore non riesce a scrivere nemmeno una riga del libro che ha in progetto. L’incontro con un certo Vernon Grant gli cambierà la vita. Questi gli propone di prendere un farmaco sperimentale nootropo chiamato NZT-48 in grado di massimizzare le capacità cognitive. Nel giro di poco tempo il cambiamento è sorprendente, il protagonista assimila
tutto velocemente e la sua memoria diventa straordinaria. Alla fine questo farmaco diventa una droga che crea dipendenza…ma il finale non è scontato. Come oltrepassare i propri limiti.. con farmaci potentissimi e rischiare molto.
 

Ex machina (2014) di Alex Garland.
Giovane programmatore della più grande compagnia di internet al mondo, vince un concorso per trascorrere una settimana nel rifugio di montagna di proprietà di Nathan Bateman che ha costruito e progettato un grande laboratorio di ricerca ove convive con una macchina umanoide dotata di intelligenza artificiale. Scoprirà ben presto di essere lui stesso una cavia. Test di Turing. Lui stesso è un automa? La fuga del robot femmina ormai più umana dell’umano.

(c) Nomadismo e trasmigrazione di spazi. Impermanenze.
 

L’inizio del cammino. (Walkabout) (1971) di Nicolas Roeg
Una ragazza di quattordici anni e il suo fratellino di sei sono lasciati soli in mezzo al deserto australiano dal padre che si è suicidato. Un aborigeno li aiuta a tornare alla civiltà, ma ci sarà uno sbocco tragico. Confronti e slittamenti di culture. Tra morte ed erotismo.

La città incantata (2001) di Hayao Miyazaki
Slittamenti e trasmigrazioni di spazio. Una famiglia entra inavvertitamente in una zona magica e viene come intrappolata in un mondo fantastico retto dalla strega Yubaba. I genitori vengono trasformati in maiali mentre la figlia, la povera Chihiro, deve salvarli.Un viaggio in uno spazio senza tempo dove si alternano figure sempre al confine tra il bene e il male.
 

I guerrieri dell palude silenziosa (Southern Comfort) (1981) di Walter Hill.
Nella palude della Louisiana un gruppo di Guardie nazionali in un fine settimana si perde entrando in conflitto con i cajun (etnia di origine francese). Non rendendosi conto che a poche di centinaia di metri si trova un’autostrada, visibile attraverso un guardrail, e riconducibile alla civiltà.

Tenet (2020) di Christopher Nolan
Si viaggia nel tempo e si piegano le leggi della natura per raggiungere un obiettivo: quello di impedire lo scatenarsi dell terza guerra mondiale.Come spostare i confini nel passato o proiettarli nel futuro. Laboratorio in cui si ritiene che nel futuro si sia sviluppata una tecnologia che consente di invertire l’entropia degli oggetti e di spostarsi indietro nel tempo per mezzo dell’inversione del flusso temporale.
 

Nomadland (2021) di Chloè Zhao
Fern, rimasta vedova, vuole attraversare gli Stati Uniti occidentali a bordo del suo furgone facendo la conoscenza di altre persone, che come lei, hanno deciso o sono state costrette a vivere una vita da nomadi moderni al di fuori delle convenzioni sociali. Gli spazi di ritrovo impermanenti favoriscono la nascita di nuove relazioni.

Green border (2023) di Agniezska Holland.
Tragedia di migranti che restano intrappolati nel limbo infinito delle foreste al confine tra Bielorussia e Polonia.
 

(d) Stati d’assedio. Tra chiusura e difesa di sè. (Claustrofobie)

Gli uccelli (1963) di Alfred Hitchcock
Melania, la protagonista, si sposta a Bodega Bay un piccolo e poco popolato borgo marittimo a circa 60 miglia da San Francisco. Appena arriva sul posto viene improvvisamente attaccata da un gabbiano. Ben presto nel giro di pochi giorni la cittadina verrà invasa da innumerevoli stormi di uccelli. La protagonista con pochi altri si rifugerà dentro casa. Barricati e assediati da un numero impressionante di volatili.
 

Kagemusha l’ombra del guerriero (1980) di Akira Kurosawa
Kagemusha, un uomo ombra, un sosia. Un ladro che deve comportarsi come se fosse un re. Avrebbe dovuto essere crocifisso ma a causa della sua somiglianza con il capo del clan dei Takeda viene risparmiato. Siamo verso la metà d el XVI secolo in un Giappone medievale afflitto da profonde divisioni. L’esercito del clan Takeda è assediato, il capo verrà colpito a morte ma per non demotivare i suoi soldati la sua agonia verrà tenuta nascosta e nel frattempo sarà sostituito proprio dal ladro. Film straordinario non solo per la tipologia dell’assedio ma anche per le strabilianti coreografie guerresche.

Shining (1980) di Stanley Kubrick
Un guardiano o meglio un custode invernale di un famoso hotel perso nelle montagne del Colorado. Col passare dei giorni si assiste, in un crescente delirio, come a un sovvertimento spazio-temporale. I labirinti della mente si confondono con un modellino di un labirinto che allude a un vero labirinto esterno dell’hotel. Come perdersi e perdere di vista i confini. Lavoro senza svago. Follia. L'”Overlook hotel” è stato costruito sopra un antico cimitero indiano. I labirinti della storia.
 

1997- Fuga da New York (1981) di John Carpenter
L’aereo del presidente americano con annessi segreti militari, cade su New York, o meglio l’isola di Manhattan diventata prigione di massima sicurezza. Nello spazio criminale e violento si dipana la vicenda di Jena Plinsky che deve salvare appunto il presidente. Tempo 24 ore. Ansia. Zone controllate da bande, sconfinamenti. Sotterranei labirintici. Tutto sotto controllo?

Cube- Il cubo (1997) di Vincenzo Natali
Senza ricordarsi come siano giunti in quel luogo sei sconosciuti si trovano intrappolati in un cubo dal quale esiste una sola via d’uscita mentre ogni altra via diventa una trappola mortale. E’ solo un gioco? Un microuniverso labirintico.
 

Old boy (2003) di Park Chan-Wook
Un uomo viene rinchiuso in una stanza per quindici anni e non sa chi sia il suo aguzzino. Liberato ha in mente solamente la vendetta, ma anche la vendetta fa parte del piano sadico di chi lo ha incarcerato. Che cosa si può fare dentro una prigione? Violentissimo.

La zona (2007) di Rodrigo Plà
Tre ragazzi entrano nella zona, un universo separato e autosufficiente, del tutto isolato dall’esterno ove vivono in una situazione di massima sicurezza le persone più ricche della città. Dappertutto vigilantes, telecamere per la videosorveglianza, altissime mura di cinta e filo spinato. Forse Città del Messico. Miguel, uno dei tre ragazzi, rimane intrappolato nella zona e viene spietatamente ricercato.
 

Stalingrad (2013) di Fedor Bondarcuk
L’assedio per eccellenza: il mito. La Resistenza. Contro l’assedio cinque soldati russi lottano per stabilire dentro un edificio situato nei pressi delle rive del Volga un comando di resistenza strategica per la difesa della città.